Nel contesto dello sviluppo 4D, la gestione dei componenti comporta in genere una notevole quantità di lavoro. Tuttavia, l’introduzione della funzione Component Manager nell’ambiente 4D rappresenta un progresso significativo nella gestione dei componenti.
Non più limitata alla collocazione dei componenti in una cartella Components designata, questa funzione si basa su due elementi chiave: dependencies.json e environment4d.json. Questi file offrono agli sviluppatori una migliore visibilità delle dipendenze delle applicazioni e la flessibilità di personalizzare i percorsi dei componenti.
Un’interfaccia di gestione dei componenti in fase di sviluppo
Prima di entrare nel vivo della questione, vi informiamo che attualmente è possibile visualizzare i componenti 4D e i componenti della cartella Componenti del progetto nella nuovissima schermata Dipendenze del progetto, accessibile dal menu Progettazione.
Questa schermata non solo consente di visualizzare le dipendenze del progetto, ma presto permetterà anche di aggiungerne di nuove e di gestirle.
Gestione strutturata con dependencies.json
La gestione dei componenti è orchestrata attraverso dependencies.json, un file manifest che elenca i componenti utilizzati dall’applicazione. Questo file manifest assicura una struttura chiara per la gestione delle dipendenze, semplificando il caricamento di questi elementi cruciali.
Il vantaggio è che tutti i progetti vengono mantenuti in una struttura piatta (ad esempio tramite GitHub Desktop), eliminando la necessità di alias o di creare copie duplicate, soprattutto quando si tratta di componenti interdipendenti.
esempio dependencies.json:
{ "dipendenze": { "MyComponent" : {} } }
In questo esempio, MyComponent, che è il componente che vogliamo caricare, si trova accanto alla cartella package.
Personalizzazione con environment4d.json
Se il percorso predefinito (accanto alla cartella dei pacchetti) non è adatto, è possibile definire i percorsi dei componenti in un file di ambiente di lavoro personale. Il file environment4d.json consente di personalizzare l’ambiente. Specificando percorsi assoluti o relativi ai componenti, questo manifesto offre una notevole adattabilità per soddisfare le esigenze specifiche di ogni progetto.
Il vantaggio diretto è che ogni sviluppatore può avere il proprio file di ambiente in una cartella genitore del database, consentendogli di decidere di non eseguire il commit, ad esempio, e di adattarsi alla propria organizzazione del disco.
esempio environment4d.json:
{ "dependencies": { "myComponent1" : "../MyComponent1", "myComponent2" : "./MyComponent2", "myComponent3" : "file:///Users/jean/MyComponent3" } }
Gestione pratica per gli sviluppatori
Se environment4d.json è assente per una data dipendenza o se questo file manca di informazioni su una dipendenza elencata in dependencies.json, 4D utilizza il nome indicato in dependencies.json per recuperare la dipendenza accanto alla cartella del pacchetto.
Ottenere le statistiche di tutti i componenti in un unico posto
Nella schermata delle dipendenze del progetto, potrete anche visualizzare i componenti dichiarati in dependencies.json e environment4d.json e ottenere informazioni per ogni dipendenza, come il nome, l’origine e l’accesso alla dipendenza su disco, nonché lo stato della dipendenza: se c’è un conflitto con un’altra dipendenza, se la dipendenza è stata caricata con successo e perché in caso contrario.
La funzione Component Manager rappresenta un notevole progresso nell’ecosistema 4D. Sfruttando dependencies.json e environment4d.json, questo nuovo approccio offre agli sviluppatori un maggiore controllo sulla gestione dei componenti. Date un ‘occhiata alladocumentazione per maggiori dettagli e restate sintonizzati per i prossimi aggiornamenti sul gestore di componenti!